Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20479 del 16 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:20479PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di prevenzione, emesso ai sensi della Legge n. 575 del 1965, art. 2-ter, comma 3, può essere revocato solo in presenza di nuovi elementi di prova, sopravvenuti o non previamente valutati, che dimostrino l'insussistenza sin dall'origine di uno o più dei presupposti necessari per l'adozione del provvedimento ablativo. Non è sufficiente, ai fini della revoca, la mera riproposizione di elementi fattuali già esaminati e disattesi nel procedimento originario, in quanto il procedimento di revoca non costituisce un'occasione per la rivisitazione dello stesso quadro fattuale già delibato in sede di applicazione della misura, essendo esclusa ogni possibilità di una illimitata rivedibilità delle statuizioni già divenute irrevocabili. La Corte di Appello, nel confermare il rigetto della richiesta di revoca, ha correttamente applicato tali principi, rilevando l'assenza di nuovi elementi probatori idonei a modificare il quadro fattuale già considerato nel provvedimento di confisca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 50/2009 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 06/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

lette le conclusioni del PG che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto emesso in data 6 novembre 2012 la Corte di Appello di Napoli rigettava l'appello proposto da (OMISSIS) nella qualita' di terzo interessato, avverso il decreto del Tribunale di S. Mar…

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