Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10463 del 5 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10463PEN

Massima

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Il reato di circonvenzione di incapaci di cui all'art. 643 c.p. si configura quando l'agente, abusando dello stato di deficienza psichica, fragilità e suggestionabilità della persona offesa, la induce a compiere atti produttivi di effetti giuridici dannosi per lei, senza che sia necessaria la prova di artifici o raggiri, essendo sufficiente l'approfittamento della condizione di vulnerabilità della vittima, anche se tale condizione non risulti esternamente manifesta. L'accertamento di tali elementi fattuali, che integrano gli estremi del reato, rientra nella valutazione di merito compiuta dal giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità, ove non si ravvisino vizi logici o giuridici nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. LOMBARDO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Torino, in data 4 dicembre 2012, di conferma della sentenza del G.I.P. del Tribunale di Torino, in data 17 novembre 2011;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

Udito il pubblico ministero in persona del sostituto procuratore generale dott.ssa FODARONI ((omissis)), che ha concluso per l&#…

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