L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive è legittima anche quando l'immobile risulti realizzato in epoca antecedente all'entrata in vigore della normativa che prevede tale sanzione, in quanto la sanzione applicabile è quella vigente al momento dell'intervento amministrativo, trattandosi di illecito permanente. La prova della preesistenza dell'immobile, anche se supportata da testimonianze e perizie tecniche, non è sufficiente a escludere l'abusività dell'opera, ove non sia dimostrata in modo certo la sua realizzazione in epoca antecedente all'entrata in vigore della normativa edilizia che ne impone la demolizione. Inoltre, la motivazione dell'ordinanza di demolizione non richiede un particolare approfondimento, anche in caso di decorso di un certo lasso di tempo tra l'accertamento dell'abuso e l'adozione del provvedimento ripristinatorio, quando tale lasso di tempo non sia particolarmente lungo, come nel caso in cui l'accertamento e l'ordine di demolizione siano intervenuti a distanza di pochi mesi. In tali ipotesi, infatti, non sussiste l'obbligo di una motivazione rinforzata, volta a giustificare l'attualità dell'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso.