Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45989 del 7 dicembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:45989PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, ai fini dell'applicazione della custodia cautelare in carcere, può essere desunto non solo dalla personalità dell'indagato e dai suoi precedenti penali, ma anche dalla pluralità, dalla protrazione nel tempo e dalla stabilità dei vincoli di sodalizio delle condotte criminose contestate, nonché dalla "versatilità" dimostrata nell'inserirsi, a livello direttivo, nei settori operativi funzionali alla realizzazione dei fatti, a prescindere dallo stadio raggiunto dal procedimento e riguardando tale esigenza tanto le prove da acquisire che le fonti di prova già individuate. Pertanto, l'incensuratezza dell'indagato non esclude di per sé il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, qualora emerga un quadro indiziario grave e concordante in tal senso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. DI IORIO Giorgio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PA. LU. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 20/07/2007 TRIB. LIBERTA' di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. MACCHIA ALBERTO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Gialanella A., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 20 luglio 2007, il Tribunale di Roma ha respinto la richiesta di riesame avanzata nell'interesse di PA. Lu. avverso l…

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