Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Quando un contratto di servizio pubblico essenziale è scaduto e non è più in corso, l'amministrazione non può disporre una proroga tecnica del contratto ai sensi dell'art. 106 del d.lgs. n. 50/2016, in assenza dei presupposti previsti dalla norma, ovvero l'avvio delle procedure per l'individuazione di un nuovo contraente. In tal caso, l'amministrazione deve indire una nuova procedura negoziata ai sensi dell'art. 63 del d.lgs. n. 50/2016, per garantire la continuità del servizio pubblico essenziale, senza essere obbligata ad affidare il servizio al precedente contraente, il quale non ha diritto a pretendere condizioni economiche diverse da quelle originarie. L'eventuale prosecuzione del servizio da parte del precedente contraente è da considerarsi come una sua volontaria adesione alle condizioni originarie, senza che ciò comporti per l'amministrazione l'obbligo di riconoscere aumenti tariffari o altre modifiche contrattuali.