Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47226 del 21 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:47226PEN

Massima

Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, nel rispetto dei principi di cui agli artt. 132 e 133 c.p., purché la graduazione della stessa sia sorretta da congrua e logica motivazione che faccia riferimento a elementi concreti emersi nel corso del procedimento, quali la gravità del fatto, i precedenti penali dell'imputato, il suo comportamento processuale e la dotazione di un apparato organizzativo ed operativo superiore ai livelli minimali. La censura mossa in sede di legittimità avverso la determinazione della pena è inammissibile ove la motivazione non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/09/2018 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GRAZIA MICCOLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MIGNOLO OLGA, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 26 settembre 2018 la Corte di Appello di Bologna ha confermato la pronunzia …

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