Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 32737 del 7 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:32737CIV

Massima

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Il mancato rispetto del termine perentorio per la notificazione del ricorso in appello e del decreto di fissazione dell'udienza, anche se determinato da una situazione eccezionale, comporta l'improcedibilità dell'impugnazione, senza possibilità per il giudice di concedere un nuovo termine per la rinnovazione della notifica. Ciò in quanto l'interesse alla stabilizzazione del provvedimento impugnato, contrapposto a quello dell'appellante, impone di privilegiare l'esigenza di ragionevole durata del processo, non consentendo alla parte di rendersi arbitra dei tempi del giudizio di secondo grado. La mancata allegazione di un legittimo impedimento che abbia impedito la tempestiva notificazione esclude altresì la possibilità di rimessione in termini, in quanto l'inosservanza del termine, pur non avente carattere perentorio, lede la legittima aspettativa della controparte al consolidamento del provvedimento impugnato entro un termine predefinito e ragionevolmente breve. Pertanto, il giudice di appello, in presenza della mancata notificazione del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità dell'impugnazione, senza poter assegnare un nuovo termine per provvedere alla rinnovazione della notifica, dovendo privilegiare l'interesse alla stabilità del provvedimento di primo grado rispetto a quello dell'appellante all'effettività della tutela giurisdizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CHIARA Carla - Presidente

Dott. MERCOLINO Guido - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. CATALOZZI Paolo - Consigliere

Dott. VALENTINO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 20104/2022 R.G. proposto da:
(OMISSIS), rappresentato e difeso dall'Avv. (OMISSIS), con domicilio in Roma, piazza Cavour, presso la Cancelleria civile della Corte di cassazione;
- ricorrente -
contro
MINISTERO DELL'INTERNO, in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, con domicilio legale in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;
- intimato -
avverso la sentenza della Corte d'appello di Bari n. 1123/21, depositata il 10 giugno 202…

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