Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23895 del 3 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:23895PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, attraverso lo sfruttamento lavorativo di stranieri privi di titolo di soggiorno, integra il reato di cui all'art. 12, comma 5, del D.Lgs. n. 286/1998, anche quando il datore di lavoro tragga ingiusto profitto dalla condizione di precarietà e degradazione in cui versa il lavoratore. La responsabilità penale del datore di lavoro può essere accertata sulla base di elementi probatori diversi dalle sole dichiarazioni dei lavoratori, come le deposizioni dei verbalizzanti di polizia giudiziaria e i rilievi fotografici, purché tali prove siano valutate in modo complessivo e coerente dalla motivazione della sentenza. Tuttavia, il reato si estingue per prescrizione, decorsi sette anni e sei mesi dalla data del fatto, anche qualora la sentenza di condanna sia stata annullata senza rinvio per tale causa estintiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 282/2012 CORTE APPELLO di POTENZA, del 08/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/05/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per annullamento senza rinvio per essere il reato estinto per prescrizione;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che ha chiesto l&…

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