Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10765 del 13 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:10765PEN

Massima

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Il criterio differenziale tra il delitto di truffa aggravata dall'ingenerato timore di un pericolo immaginario e quello di estorsione risiede esclusivamente nell'elemento oggettivo: si ha truffa aggravata quando il danno immaginario viene indotto nella persona offesa tramite raggiri o artifizi; si ha estorsione, invece, quando il danno è certo e sicuro ad opera del reo o di altri ove la vittima non ceda alla richiesta minatoria. La valutazione circa la sussistenza del danno immaginario (e, quindi, del reato di truffa aggravata) o del danno reale (e, quindi, del reato di estorsione) va effettuata ex ante, essendo irrilevante ogni valutazione in ordine alla provenienza del danno prospettato ovvero allo stato soggettivo della persona offesa. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica dei fatti, è necessario verificare se le minacce rappresentino pericoli reali o meramente immaginari, indipendentemente dalla percezione soggettiva della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamil - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 27/12/2012 della Corte d'appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Riello Luigi, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;

udito per l'imputato l'A…

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