La falsificazione di assegni bancari non trasferibili per girata non integra più il reato di falso in assegni circolari, in quanto, a seguito dell'entrata in vigore del D.Lgs. n. 7/2016, tale condotta non è più prevista come reato, applicandosi l'art. 491 c.p. solo alle falsità commesse su titoli di credito trasmissibili per girata. La clausola di non trasferibilità apposta sull'assegno bancario o sull'assegno circolare, imposta dalla legge per transazioni superiori a 1.000 euro al fine di impedire la libera circolazione dell'assegno nel quadro della normativa sulla prevenzione del riciclaggio, ne esclude la trasmissibilità per girata, tale non potendo considerarsi la girata ad un banchiere per l'incasso, che ha natura di mandato a riscuotere ed è priva di effetti traslativi del diritto inerente al titolo. Pertanto, la condanna per il reato di falso in assegni circolari non può essere confermata, dovendosi annullare senza rinvio la relativa statuizione.