Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17877 del 29 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17877PEN

Massima

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Il sequestro preventivo e la confisca di beni ai sensi dell'art. 12-sexies della Legge n. 356/1992 possono essere disposti quando sussistono gravi indizi di reati associativi o di usura a carico dell'indagato, il quale non può giustificare la provenienza di beni di valore sproporzionato rispetto ai suoi redditi dichiarati o alla sua attività economica, anche se formalmente intestati a terzi. La sproporzione deve essere valutata in relazione a ciascun singolo bene, verificando la congruità del rapporto tra il valore del bene e i redditi o l'attività economica del soggetto al momento dell'acquisto, senza considerare gli incrementi patrimoniali successivi. Tuttavia, il mero acquisto di un singolo bene di modesto valore da parte di un terzo estraneo non è sufficiente a giustificare il sequestro, in assenza di altri elementi che ne dimostrino la riconducibilità all'attività illecita dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. POLICHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. LU. N. IL (OMESSO);

2) ZI. AL. N. IL (OMESSO);

3) ZI. GL. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 25/09/2008 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. POLICHETTI RENATO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. D'ANGELO Giovanni, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. DI TERLIZZI Domenico che ha chiesto l&#x…

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