Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17325 del 18 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:17325PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene esposto alla pubblica fede, come un telefono pubblico, integra il reato di danneggiamento aggravato, a prescindere dall'errata indicazione del numero del comma della norma incriminatrice. La motivazione della sentenza di condanna, pur se sintetica e con rinvio a quella di primo grado, è sufficiente a giustificare la decisione, in quanto ha comunque precisato che l'aggravante contestata era quella di aver commesso il fatto su cosa esposta alla pubblica fede, non rilevando l'errore nella citazione del numero del comma. Il ricorso avverso tale sentenza, fondato su generiche censure alla motivazione, deve pertanto essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in presenza di profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. TADDEI Margheri - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza 1460/2013 della Corte d'appello di Catania, 1 sezione penale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Margherita B. Taddei;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenza indicata in epigraf…

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