Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2650 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:2650SENT

Massima

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Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione in ordine a un'istanza presentata dal privato, qualora perduri oltre il termine previsto dalla legge, è da considerarsi illegittimo e può essere impugnato dal richiedente dinanzi al giudice amministrativo. In tal caso, l'amministrazione è tenuta a provvedere sull'istanza, emettendo il provvedimento richiesto o motivando il diniego, e può essere condannata al pagamento delle spese di giudizio qualora risulti soccombente. La dichiarazione di cessazione della materia del contendere, unitamente all'omessa insistenza sulla domanda risarcitoria, è indice della sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente alla decisione, determinando l'improcedibilità del ricorso. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il silenzio inadempimento della pubblica amministrazione, oltre a poter essere impugnato, comporta l'obbligo per l'amministrazione di provvedere sull'istanza del privato e la possibile condanna alle spese di giudizio in caso di soccombenza, fermo restando che la cessazione della materia del contendere determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/02/2017

N. 02650/2017 REG.PROV.COLL.

N. 11135/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11135 del 2016, proposto da:
((omissis)), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, viale Parioli 180;

contro

Regione Lazio, in persona del presidente p.t., costituitasi in giudizio, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), 27;

per l'accertamento dell'illegittimità

- del silenzio serbato dalla Regione Lazio con riferimento all'istanza inoltrata dalla ricorrente in data 21 luglio 2016,

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