Consiglio di Stato sentenza n. 6126 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:6126SENT

Massima

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La presentazione di una istanza di sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 da parte del destinatario di un ordine di demolizione non determina l'automatica inefficacia dell'originario provvedimento sanzionatorio, ma comporta soltanto un arresto temporaneo della sua efficacia, che riprende vigore in caso di rigetto della domanda di sanatoria. Pertanto, l'amministrazione comunale non è tenuta a riadottare l'ordine di demolizione dopo il rigetto della domanda di sanatoria, potendo procedere direttamente all'esecuzione coattiva del precedente provvedimento sanzionatorio, senza alcun obbligo di assegnare un nuovo termine per la demolizione spontanea. La presentazione della domanda di sanatoria non paralizza definitivamente il provvedimento sanzionatorio, né determina l'improcedibilità del ricorso giurisdizionale proposto avverso l'ordine di demolizione, essendo sufficiente che l'amministrazione proceda all'esecuzione del provvedimento sanzionatorio a seguito del rigetto della domanda di sanatoria. Inoltre, la normativa urbanistica vigente non impone all'autorità comunale alcun obbligo di verificare preventivamente la sanabilità degli abusi edilizi prima di emanare l'ordine di demolizione, essendo rimessa all'esclusiva iniziativa del privato interessato l'attivazione del procedimento di accertamento di conformità di cui all'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/07/2022

N. 06126/2022REG.PROV.COLL.

N. 04916/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4916 del 2016, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), n.47;

contro

Comune di Sperlonga, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via S. ((omissis)) 50;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio sezione staccata di Latina (Sezione Prima) n. 00760/2015, resa tra le parti;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Vi…

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