Il provvedimento interdittivo antimafia può essere legittimamente adottato dalla Prefettura sulla base di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, anche di natura indiziaria, che dimostrino il pericolo concreto di infiltrazione mafiosa nell'attività economica dell'impresa, senza che sia necessaria la prova certa di collegamenti diretti tra l'imprenditore e la criminalità organizzata. L'urgenza e la finalità preventiva che caratterizzano il procedimento interdittivo antimafia giustificano l'attenuazione delle garanzie partecipative di cui agli artt. 7 e 8 della legge n. 241 del 1990, anche quando i fatti posti a fondamento del provvedimento siano risalenti nel tempo. L'adozione del provvedimento interdittivo non richiede la previa contestazione all'interessato, essendo sufficiente che l'Amministrazione valuti, sulla base di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, il concreto pericolo di infiltrazione mafiosa nell'attività economica dell'impresa, a prescindere dalla prova certa di collegamenti diretti tra l'imprenditore e la criminalità organizzata. L'urgenza e la finalità preventiva che caratterizzano il procedimento interdittivo antimafia giustificano l'attenuazione delle garanzie partecipative di cui agli artt. 7 e 8 della legge n. 241 del 1990, anche quando i fatti posti a fondamento del provvedimento siano risalenti nel tempo, dovendo l'urgenza commisurarsi non ai fatti oggetto di valutazione, ma alla valutazione stessa del Prefetto e al momento in cui viene operata, per l'interesse pubblico alla quale è finalizzata, in una logica preventiva di massima anticipazione della soglia di tutela nella lotta contro la mafia.