Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4973 del 2024

ECLI:IT:TARNA:2024:4973SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La misura dell'ordine di riduzione in pristino dello stato dei luoghi, che consegue all'accertamento del carattere illegittimo di un manufatto realizzato senza titolo o in sua difformità, ha carattere reale, in quanto volta a ripristinare l'ordine prima ancora materiale che giuridico, alterato a mezzo della sopravvenienza oggettiva del manufatto. Pertanto, tale misura demolitoria è opponibile anche a soggetti estranei al comportamento illecito, come gli eredi o aventi causa dell'autore dell'abuso. 2. Ai fini dell'adozione dell'ordine di demolizione, non è necessario accertare la responsabilità materiale nella commissione dell'illecito, essendo sufficiente l'individuazione del soggetto che abbia la titolarità ad eseguire l'ordine ripristinatorio, ovvero il proprietario in virtù del suo diritto dominicale. 3. La valutazione degli abusi edilizi e/o paesaggistici richiede una visione complessiva e non atomistica delle opere eseguite, in quanto il pregiudizio arrecato al regolare assetto del territorio o al paesaggio deriva dall'insieme dei lavori nel loro contestuale impatto edilizio e paesistico e nelle reciproche interazioni. 4. Gli interventi realizzati in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, anche se di natura pertinenziale o precaria, devono considerarsi comunque eseguiti in totale difformità dalla concessione, laddove non sia stata ottenuta alcuna preventiva autorizzazione paesaggistica, con conseguente applicazione della sanzione demolitoria. 5. I provvedimenti di repressione degli abusi edilizi sono atti dovuti con carattere vincolato e privi di margini discrezionali, per cui è sufficiente la mera enunciazione dei presupposti di fatto e di diritto che consentono l'individuazione della fattispecie di illecito e l'applicazione della corrispondente misura sanzionatoria prevista dalla legge. 6. L'illecito edilizio ha carattere permanente, che si protrae e conserva nel tempo la sua natura, e l'interesse pubblico alla repressione dell'abuso è in re ipsa, per cui non sussiste alcuna necessità di motivare in modo particolare un provvedimento col quale sia stata ordinata la demolizione di un manufatto, quando sia trascorso un lungo periodo di tempo tra l'epoca della commissione dell'abuso e la data dell'adozione dell'ingiunzione di demolizione.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/09/2024

N. 04973/2024 REG.PROV.COLL.

N. 02735/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2735 del 2021, proposto da ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall’avv. ((omissis)), con domicilio fisico eletto presso lo studio di quest’ultimo in Napoli, ((omissis)) del Carretto n. 26, e con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Massa di Somma, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)), con domicilio fisico eletto presso lo studio di quest’ultimo in Napoli, via A. Gramsci n. 19, e con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l’annullamento

“a) della ordinanza…

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