Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società A.P.I. Holding S.p.A. avverso la delibera della Giunta Regionale della Puglia n. 24 del 30/12/2010 recante il Regolamento per le aree non idonee all'installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, ha rilevato il sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, dichiarando pertanto l'improcedibilità del ricorso. Tale principio di diritto afferma che, in sede di giudizio amministrativo, il venir meno dell'interesse della parte ricorrente a ottenere l'annullamento dell'atto impugnato determina l'improcedibilità del ricorso, in quanto il processo amministrativo è finalizzato alla tutela di un interesse concreto ed attuale del ricorrente. Ciò in quanto il processo amministrativo, essendo volto alla tutela di posizioni giuridiche soggettive, presuppone la sussistenza di un interesse del ricorrente all'annullamento dell'atto impugnato, interesse che deve permanere per tutta la durata del giudizio. Pertanto, il venir meno di tale interesse, per qualsiasi causa, determina l'improcedibilità del ricorso, non essendo più possibile l'emanazione di una pronuncia utile ed efficace. La massima sottolinea altresì che, in assenza di opposizione delle parti, sussistono ragioni per la integrale compensazione delle spese di giudizio, in quanto il venir meno dell'interesse della parte ricorrente non dipende da una sua condotta negligente o abusiva, ma da circostanze sopravvenute e indipendenti dalla sua volontà.