Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27856 del 26 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:27856PEN

Massima

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Il provvedimento giurisdizionale che concede una misura alternativa alla detenzione, come la detenzione domiciliare, ma rigetta la richiesta di affidamento in prova al servizio sociale, è legittimo quando la richiesta di affidamento terapeutico ex art. 94 d.P.R. n. 309/1990 risulta priva di un programma specifico e dettagliato, e quando il rigetto dell'affidamento al servizio sociale è motivato in modo sintetico ma corretto sulla base dei parametri normativi e giurisprudenziali applicabili. Tuttavia, il ricorso avverso tale provvedimento diviene inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse del condannato, qualora la pena della detenzione domiciliare concessa sia già stata integralmente espiata, non avendo l'impugnazione effetto sospensivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 458/2012 TRIB. SORVEGLIANZA di TARANTO, del 17/10/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 17.10 2912 il Tribunale di Sorveglianza di Taranto concedeva a (OMISSIS), per la pena di mesi 4 di arresto, la misura alternativa della detenzione dom…

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