Il provvedimento di diniego di concessione edilizia in sanatoria è legittimo quando le opere abusive sono state realizzate in un'area soggetta a vincolo di inedificabilità assoluta ai sensi dell'art. 39 della legge regionale della Lombardia n. 71 del 1975, in quanto ricadenti nella fascia di rispetto di 100 metri dalla sponda di un fiume, senza che tale vincolo risulti superato dalla presenza di altre opere pubbliche di interesse generale realizzate nella medesima area. Infatti, l'art. 33 della legge n. 47 del 1985 esclude la sanabilità delle opere contrastanti con i vincoli imposti da leggi statali e regionali a tutela di interessi ambientali e idrogeologici, come il vincolo di cui si tratta, e l'art. 42 della legge regionale n. 71 del 1975 consente la realizzazione di opere pubbliche di interesse generale anche nelle aree vincolate ai sensi dell'art. 39, senza che ciò comporti una disparità di trattamento pregiudizievole per i privati. Pertanto, il provvedimento di diniego, fondato su un'esatta rappresentazione della situazione di fatto e su una coerente applicazione della disciplina normativa, non evidenzia alcun travisamento dei fatti da parte dell'amministrazione.