Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 660 del 2018

ECLI:IT:TARNA:2018:660SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie abusive è improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente qualora lo stesso abbia successivamente presentato una denuncia di inizio attività (DIA) in sanatoria ai sensi dell'art. 37 del D.P.R. n. 380/2001, che sia stata favorevolmente esitata dall'amministrazione comunale. In tal caso, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso proposto avverso il provvedimento di demolizione, compensando le spese di lite tra le parti, in quanto il ricorrente ha ottenuto il risultato sperato attraverso la presentazione della DIA in sanatoria, venendo meno l'interesse originario all'annullamento dell'ordine di demolizione. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie abusive diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente qualora lo stesso abbia successivamente regolarizzato la propria posizione mediante la presentazione di una DIA in sanatoria accolta favorevolmente dall'amministrazione. In tale ipotesi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di lite, in quanto il ricorrente ha ottenuto il risultato sperato attraverso la procedura di sanatoria, venendo meno l'interesse originario all'annullamento dell'ordine di demolizione. La massima giuridica si fonda sui seguenti principi e argomentazioni: 1. Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie abusive è improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente qualora lo stesso abbia successivamente presentato una DIA in sanatoria ai sensi dell'art. 37 del D.P.R. n. 380/2001. 2. La presentazione della DIA in sanatoria e la sua favorevole esitazione da parte dell'amministrazione comunale comportano il venir meno dell'interesse originario del ricorrente all'annullamento dell'ordine di demolizione. 3. In tale ipotesi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso proposto avverso il provvedimento di demolizione, in quanto il ricorrente ha ottenuto il risultato sperato attraverso la procedura di sanatoria. 4. Le spese di lite devono essere compensate tra le parti, in considerazione del mutamento della situazione giuridica del ricorrente a seguito della favorevole definizione della DIA in sanatoria. Questa massima giuridica, formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, esprime il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza in modo autosufficiente e applicabile a casi analoghi.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/01/2018

N. 00660/2018 REG.PROV.COLL.

N. 03401/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3401 del 2012, proposto da:
Santolo Donnarumma, rappresentato e difeso dagli avvocati Ferdinando Scotto, Felice Laudadio, con domicilio eletto presso lo studio Felice Laudadio in Napoli, via Caracciolo N.15;

contro

Comune di Pompei, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato Fulvio Pellegrino, con domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, via Solimene 155;

per l'annullamento

del provvedimento n. 19370 del 24.05.2012 emesso dal Comune di Pompei ai dani del ricorrente e recante l’ordine di demolizione di opere abusive.

Visti il ric…

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