Il medico sanitario risponde penalmente per colpa grave, consistente in negligenza, qualora ometta di effettuare tempestivamente gli accertamenti diagnostici necessari ed urgenti in presenza di chiari segni clinici e radiografici indicativi di una grave patologia, pregiudicando in modo irreversibile le condizioni di salute del paziente e cagionandone il decesso. La mera presenza in servizio del medico nel reparto interessato non è sufficiente a fondare la sua responsabilità penale, essendo necessaria la dimostrazione di una condotta omissiva individuale e concretamente eziologicamente collegata all'evento letale. In caso di contrasto tra le risultanze probatorie, il giudice non può esimersi dall'obbligo di motivare adeguatamente la propria decisione, non potendo la condanna fondarsi su una mera presunzione di colpa derivante dalle funzioni e qualifiche rivestite dagli imputati. Inoltre, la nuova disciplina sulla colpa lieve del personale sanitario non trova applicazione qualora emerga una condotta meramente negligente e non una condotta imperita, non essendo state invocate linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica.