La modifica di una convenzione di lottizzazione, pur non riguardando direttamente la proprietà di alcuni soggetti, comporta comunque la necessità di chiamare tutti i proprietari delle aree interessate a partecipare al procedimento di modifica, in quanto tutti i proprietari sono titolari di un interesse legittimo alla corretta esecuzione della convenzione. Pertanto, l'esclusione di alcuni proprietari dal procedimento di modifica della convenzione di lottizzazione, in assenza di una loro espressa rinuncia, determina l'illegittimità dell'atto di modifica, a prescindere dalla circostanza che le modifiche non abbiano inciso direttamente sulla loro proprietà. La massima giuridica si fonda sui seguenti principi e argomentazioni: 1. In un procedimento di modifica di una convenzione di lottizzazione, tutti i proprietari delle aree interessate devono essere chiamati a partecipare, in quanto titolari di un interesse legittimo alla corretta esecuzione della convenzione. 2. Ciò è vero anche nel caso in cui le modifiche apportate non riguardino direttamente la proprietà di alcuni soggetti, in quanto l'interesse di tutti i proprietari alla corretta attuazione della convenzione permane. 3. L'esclusione di alcuni proprietari dal procedimento di modifica, in assenza di una loro espressa rinuncia, determina l'illegittimità dell'atto di modifica, a prescindere dal fatto che le modifiche non abbiano inciso direttamente sulla loro proprietà. 4. Questo principio si fonda sull'esigenza di garantire il corretto svolgimento del procedimento di modifica della convenzione di lottizzazione, tutelando gli interessi di tutti i soggetti coinvolti. 5. La massima è formulata in termini generali e astratti, senza riferimenti al caso specifico, in modo da essere applicabile a fattispecie analoghe.