Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8123 del 28 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:8123PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia o violenza, costringe la vittima a compiere un atto di disposizione patrimoniale non dovuto, procurandosi così un ingiusto profitto. La sussistenza degli elementi costitutivi del reato, quali la coartazione della volontà della persona offesa e l'ottenimento di un profitto illecito, può essere desunta da una valutazione complessiva degli elementi di prova, come le dichiarazioni delle vittime, i riconoscimenti fotografici, le risultanze delle intercettazioni e delle videoregistrazioni, nonché da considerazioni logiche sul concatenarsi degli eventi. Anche la prospettazione da parte dell'indagato della propria provenienza da zone notoriamente caratterizzate da infiltrazioni criminali può rilevare ai fini della qualificazione giuridica della condotta come estorsiva, in quanto indicativa delle minacce implicite ed esplicite poste in essere. La mancata individuazione di un preciso danno patrimoniale subito dalla vittima non esclude la configurabilità del reato di estorsione, qualora emerga che la dazione di denaro o di altri beni sia stata determinata dalla costrizione esercitata dall'agente. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, deve fornire una motivazione specifica, congrua e logicamente coerente con gli elementi di prova acquisiti, la cui correttezza è insindacabile in sede di legittimità, salvo l'ipotesi di travisamento dei fatti o di mancata considerazione di specifici elementi istruttori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO D. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria - Consigliere

Dott. COSCIONI G. - Consigliere

Dott. TUTINELLI - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/08/2019 del TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TUTINELLI VINCENZO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. PEDICINI ETTORE;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, il Tribunale di Bologna, in funzione di giudic…

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