Consiglio di Stato sentenza n. 2075 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:2075SENT

Massima

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Il Comune, preposto alla vigilanza del territorio, può legittimamente ordinare la demolizione di opere edilizie abusive, anche se realizzate in epoca anteriore a precedenti provvedimenti di diniego di condono e di demolizione, in quanto l'abuso edilizio deve essere valutato nella sua globalità, senza possibilità di frazionamento o di applicazione di un regime di favore a singoli interventi. Ciò vale anche per opere di manutenzione straordinaria, restauro o ristrutturazione, qualora siano effettuate su manufatti abusivi non sanati né condonati, in quanto ripetono le caratteristiche di illegittimità dell'opera principale alla quale ineriscono strutturalmente. L'ordine di demolizione, essendo espressione di attività vincolata, non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241 del 1990. La presenza di un vincolo paesaggistico sull'area, in assenza del previsto parere favorevole dell'autorità preposta, legittima ulteriormente l'ordine di demolizione, escludendo la possibilità di applicare il regime di edilizia libera di cui all'art. 6 del d.P.R. n. 380 del 2001. Infine, la pendenza di un procedimento di condono edilizio, anche se relativo a interventi diversi da quelli oggetto dell'ordine di demolizione, non impedisce l'adozione di quest'ultimo, in quanto l'abuso edilizio deve essere valutato nella sua globalità, senza possibilità di frazionamento.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/03/2024

N. 02075/2024REG.PROV.COLL.

N. 06394/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6394 del 2021, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da registri di giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio del medesimo sito in Napoli, via Toledo n. 156;

contro

Comune di Sant’Agnello (NA), in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da registri di giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, via XX Settembre n. 3;

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per la Campania (sez. VII) n. 6238 del 2020.<…

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