Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19433 del 4 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:19433PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la particolare tenuità del fatto ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 34 del d.lgs. n. 274 del 2000, è tenuto a motivare in modo congruo e completo, esaminando tutti gli elementi normativamente previsti, quali l'esiguità del danno o del pericolo, l'occasionalità della condotta e il modesto grado di colpevolezza, in riferimento alla fattispecie concreta e non solo all'astratta previsione normativa. L'omissione di tale motivazione, incentrata unicamente su elementi parziali e superficiali, come la mera incensuratezza dell'imputato, determina l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI MILANO nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/11/2015 del GIUDICE DI PACE di COMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BONI MONICA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TOCCI STEFANO, che conclude per il rigetto del ricorso;
U…

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