Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 1449 del 2022

ECLI:IT:TARSA:2022:1449SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, afferma che: 1. L'onere di provare l'astratta sanabilità delle opere abusive, ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. 380/2001, incombe sul privato interessato, che deve dimostrare l'effettiva presentazione della domanda di accertamento di conformità urbanistica. Il Comune non ha l'obbligo di verificare d'ufficio tale sanabilità prima di adottare l'ordinanza di demolizione. 2. L'onere di provare l'edificazione risalente di un manufatto abusivo, al fine di dimostrarne la legittimità in assenza di titolo ratione temporis, grava sul proprietario-ricorrente, unico soggetto nella disponibilità degli elementi di prova. In mancanza di tale prova, l'opera è legittimamente assoggettata all'ordine di demolizione. 3. Gli eventuali errori materiali nell'individuazione dei proprietari nell'ordinanza di demolizione non inficiano la validità del provvedimento, che correttamente identifica l'oggetto delle opere abusive e i relativi proprietari. 4. Gli interventi di frazionamento di unità immobiliari, comportanti variazione delle superfici e del carico urbanistico, ma senza modifica della volumetria complessiva e mantenimento della destinazione d'uso originaria, erano considerati ristrutturazione pesante, soggetta a permesso di costruire, fino all'entrata in vigore dell'art. 17, comma 1, lett. a), nn. 1 e 2, del D.L. 133/2014, che li ha ricompresi negli interventi di manutenzione straordinaria, assoggettati a SCIA. Tuttavia, tale modifica normativa, essendo successiva all'adozione dell'ordinanza impugnata, non trova applicazione nel caso di specie.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/05/2022

N. 01449/2022 REG.PROV.COLL.

N. 02615/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso, numero di registro generale 2615 del 2014, proposto da:
Antonio Cavallaro, rappresentato e difeso dall’Avv. Ippolito Matrone, con domicilio eletto, in Salerno, alla via F. Crispi, 1/7, presso l’Avv. Messina;

contro

Comune di Scafati, in persona del legale rappresentante pro tempore, non costituito in giudizio;

per l’annullamento

dell’ingiunzione n. 2094 prot. n. 18523 del 5/09/2014, notificata in data 8/09/2014, per la demolizione di opere edilizie e ripristino dello stato dei luoghi, e d’ogni atto, anche endoprocedimentale, comunque non conosciuto, consequenziale, connesso, preordinato e…

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