Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3379 del 24 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:3379PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di beni, quali telefoni cellulari, computer portatili e supporti informatici, è legittimo quando sussistono il fumus commissi delicti e le esigenze probatorie, anche se i beni sono successivamente restituiti. Tuttavia, l'interesse a proporre ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di convalida del sequestro sussiste solo qualora sia stata estratta copia dei dati contenuti nei dispositivi sequestrati, in quanto solo in tal caso permane un interesse concreto e attuale alla loro esclusiva disponibilità. In assenza di tale presupposto, il ricorso è inammissibile per difetto di interesse, comportando la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/06/2017 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza emessa in data 28 febbraio 2…

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