In tema di contenzioso elettorale amministrativo, la devoluzione al giudice ordinario delle controversie in materia di eleggibilità e decadenza, e la devoluzione al giudice amministrativo di quelle in materia di operazioni elettorali, ai sensi degli artt 1 e 2 della legge 23 dicembre 1966 n. 1147, manifestamente non implicano un contrasto con l'art. 3 della costituzione, tenuto conto che l'indicato criterio di riparto della giurisdizione si ricollega alla diversa natura e consistenza delle posizioni soggettive rispettivamente dedotte (diritti soggettivi ed interessi legittimi), in puntuale applicazione dei precetti di cui agli artt 103 e 113 della costituzione medesima. Ne tale contrasto può essere prospettato sotto il profilo che solo davanti al giudice amministrativo l'interessato potrebbe conseguire l'annullamento degli atti sui quali si fonda l'elezione, atteso che, ai sensi dello art. 4 della citata legge, il giudice ordinario, quando accoglie il ricorso nella materia a lui devoluta, ha il potere di correggere direttamente i risultati dell'elezione stessa.