Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 40061 del 10 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:40061PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini dell'applicabilita di misure cautelari personali per valutare in sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, in caso di presenza di "prove" indirette, è necessario utilizzare anche il canon posto dall'art. 192, comma secondo, c.p.p. laddove prevede che gli indizi devono essere plurimi, precisi e concordanti; ne consegue che, in assenza della pluralità e concordanza degli indizi, la discrezionalità valutativa del giudice non può esercitarsi in quanto difetta della certezza del fatto da cui trarre il convincimento. (In motivazione la Corte ha precisato che il mancato richiamo del comma secondo del citato art. 192 non rileva in quanto il codice di rito nell'esigere la esistenza di `gravi indizi di colpevolezza ai fin dell'adozione di una misura cautelare non può che richiamare tale disposizione che, oltre a codificare una regola di inutilizzabilità, costituisce un canone di prudenza nella valutazione della probabilità di colpevolezza necessaria per esercitare il potere cautelare).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe - Presidente

Dott. IZZO Fausto - rel. Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Larino;

nei confronti di:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 15/2/2012 del tribunale della Liberta' di Campobasso (nr. 20/12);

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Fausto Izzo;

udita la richiesta del P.G. dr. Gabriele Mazzotta che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza;

udito l'Avv. (OMISSIS), per l'indagato, che ha chiesto il ri…

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