Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9251 del 9 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:9251PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione della sentenza impugnata, deve limitarsi a verificare la correttezza dell'iter argomentativo seguito dal giudice di merito, senza poter riesaminare criticamente le risultanze istruttorie. L'illogicità della motivazione, come vizio denunciabile in cassazione, deve essere evidente e tale da inficiare lo stesso percorso seguito dal giudice per giungere alla decisione adottata. Pertanto, il sindacato di legittimità non può comportare una nuova valutazione complessiva delle emergenze processuali finalizzata a individuare percorsi logici alternativi, ma deve limitarsi a controllare che la motivazione sia sorretta da una giustificazione razionale, applicando correttamente le regole della logica, le massime di comune esperienza e i criteri legali in tema di valutazione delle prove. Quando la Corte di merito ha adeguatamente motivato, valorizzando la credibilità e la coerenza della versione fornita dalla persona offesa, minore degli anni, e confutando in modo logico e convincente le argomentazioni difensive, il giudice di legittimità non può sindacare tale valutazione, essendo preclusa una nuova operazione di valutazione complessiva delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Ma. Ah. , nato l'(OMESSO);

avverso la sentenza del 6.4.2009 della Corte di Appello di Torino;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. AMORESANO Silvio;

sentite le conclusioni del P.G., Dr. ((omissis)), che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

OSSERVA

1) Con sentenza, in data 6.4.2009, la Corte di appello di Torino confermava la sentenza con la quale il GUP del Tribunale di Torino aveva condannato Ma. Ah. , a…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.