Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35586 del 26 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35586PEN

Massima

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La retrodatazione della decorrenza dei termini di custodia cautelare prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. opera nei confronti di un imputato nei cui confronti siano state emesse più ordinanze cautelari per fatti diversi, in procedimenti diversi, tra i quali sussista una connessione qualificata, a condizione che i fatti oggetto dei successivi procedimenti fossero desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio per il fatto o i fatti oggetto della prima ordinanza, indipendentemente dalla possibilità, al momento dell'emissione della prima ordinanza, di desumere dagli atti l'esistenza dei fatti oggetto delle ordinanze successive e degli elementi idonei a giustificare le relative misure. Tuttavia, il fenomeno dell'artificiosa dilatazione dei tempi di emissione delle misure restrittive può essere escluso solo quando i fatti emersi nel successivo procedimento non erano già conoscibili dagli atti del primo procedimento in cui fu emessa la misura restrittiva, essendo necessario un accertamento in tal senso da parte del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TAVASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;

nei confronti di:

1) SA. SE. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/03/2007 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. TAVASSI ((omissis));

udite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione Dott. PASSACANTANDO GUGLIELMO, che ha concluso per l'annullament…

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