Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20188 del 10 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20188PEN

Massima

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La convergenza di plurime dichiarazioni attendibili che si limitino ad affermare la conosciuta appartenenza dell'indagato ad un sodalizio criminoso, senza indicare specifici fatti-comportamenti evocativi del suo apporto al perseguimento degli interessi del gruppo malavitoso, configura meri indizi di colpevolezza non idonei a supportare una misura cautelare privativa della libertà personale. Il giudice, nel valutare la gravità indiziaria del reato di partecipazione ad associazione mafiosa, non può fondarsi su indicazioni di prova assolutamente generiche, ma deve riscontrare elementi concreti e specifici che dimostrino il contributo effettivo dell'indagato al raggiungimento degli scopi dell'organizzazione criminale. La mera conoscenza dell'appartenenza dell'indagato al sodalizio mafioso, senza la prova del suo specifico apporto funzionale, non è sufficiente a giustificare l'applicazione di una misura cautelare personale. Il principio di diritto secondo cui la convergenza di plurime dichiarazioni, ancorché attendibili, che si limitino ad affermare la conosciuta appartenenza ad un sodalizio criminoso, configura meri indizi di colpevolezza non idonei a supportare una misura privativa della libertà personale, è stato affermato dalla giurisprudenza di legittimità anche anteriormente ai recenti arresti citati dalla difesa, rappresentando un orientamento consolidato volto a garantire il rispetto del principio di proporzionalità nell'applicazione delle misure cautelari personali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ORDINANZA del tribunale della Liberta' di Reggio Calabria del 15.10.2012;

Udita la relazione fatta dal consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso; sentito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con l'ordinanza in epigrafe il giudice del riesam…

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