Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36585 del 11 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36585PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione, deve verificare la congruità e la coerenza dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di merito, senza poter procedere ad una diversa lettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione. Pertanto, il controllo demandato al giudice di legittimità è circoscritto all'accertamento della logicità e della razionalità della motivazione, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. La sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza può essere desunta da una pluralità di elementi probatori, quali le risultanze delle intercettazioni telefoniche e ambientali, i servizi di osservazione e di videoripresa, nonché il ruolo manageriale svolto dall'indagato nell'organizzazione e nella gestione dell'attività illecita, anche in relazione ai rapporti con gli altri concorrenti. In particolare, la prova della consapevolezza dell'indagato circa la natura illecita dell'attività svolta all'interno del locale può emergere dal suo coinvolgimento nella gestione e nell'organizzazione dell'attività, dalla sua presenza costante nel locale, nonché dai suoi rapporti con gli altri partecipi dell'associazione criminosa. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, può legittimamente fare riferimento a un complesso di elementi probatori, la cui valutazione complessiva e la cui logica argomentazione non possono essere sindacate in sede di legittimità, se non per vizi di manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Am. Fi. , nata a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catania del 14 luglio 2010;

sentita la relazione del Consigliere Dott. Alessandro M. Andronio;

sentito il pubblico ministero, nella persona del sostituto Procuratore Generale, Dott. Baglione Tindari; rigetto e spese.

sentito il difensore dell'indagata, avv. ((omissis)), in sostituzione dell'avv. ((omissis)).

RITENUTO IN FATTO

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