L'esercizio di un'attività di somministrazione di alimenti e bevande su un'area condominiale richiede il rispetto della destinazione d'uso dei locali e la comprovata disponibilità giuridica dell'area da parte dell'operatore commerciale. L'uso più intenso della cosa comune consentito dall'art. 1102 c.c. non può derogare a tali requisiti, né determinare un uso esclusivo dell'area in assenza del consenso degli altri condomini. L'Amministrazione può, pertanto, legittimamente annullare in autotutela la comunicazione di ampliamento dell'attività laddove l'operatore non dimostri il titolo di disponibilità dell'area condominiale, essendo irrilevante il mero affidamento maturato nell'esercizio prolungato dell'attività. Il termine per l'esercizio del potere di autotutela decorre dal momento in cui l'Amministrazione viene a conoscenza dei profili di illegittimità dell'atto, valutati secondo il criterio di ragionevolezza, senza che sia necessario il rispetto del termine di 18 mesi introdotto dalla legge n. 124 del 2015, non applicabile ratione temporis.