Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27143 del 15 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:27143PEN

Massima

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Il reato di induzione di minori a partecipare ad esibizioni pornografiche, di cui all'art. 600-ter, comma 1, c.p., si configura anche quando l'imputato non abbia avuto la consapevolezza della minore età delle vittime, purché non sia ravvisabile una causa di non punibilità per errore inevitabile sull'età, la quale richiede che l'agente abbia adempiuto ai doveri di attenzione, conoscenza, informazione e controllo direttamente proporzionali all'interesse per il libero sviluppo psicofisico dei minori. Pertanto, la mera presenza di tratti fisici di sviluppo tipici di maggiorenni o le rassicurazioni verbali circa l'età, provenienti dal minore o da terzi, non sono sufficienti a escludere la responsabilità penale dell'imputato, il quale ha l'onere di provare non solo la non conoscenza dell'età della persona offesa, ma anche di aver fatto tutto il possibile per uniformarsi ai suoi doveri di diligenza. Ai fini dell'integrazione del reato di produzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-ter, comma 1, c.p., non è richiesto l'accertamento del concreto pericolo di diffusione di detto materiale. La determinazione della pena deve tenere conto, oltre che delle modalità rudimentali dell'agire e della mancata diffusione delle immagini in ambiente pedofilo, anche del numero elevato di ragazzine coinvolte in tutta Italia e delle ripercussioni sul loro equilibrio psichico del metodo di approccio subdolo adottato dall'imputato, nonché della sua mancata manifestazione di resipiscenza, pur in assenza di una sua partecipazione attiva al processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23-06-2020 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Fabio Zunica;
lette le conclusioni scritte rassegnate Decreto Legge n. 137 del 2020, ex articolo 23, comma 8 dal Procuratore generale, Dott. Angelillis Ciro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 12 luglio 2012, il Tribunale di Piacenza cond…

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