Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6745 del 12 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:6745PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato sulla motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione delle risultanze probatorie a quella compiuta dai giudici di merito, i quali hanno il potere esclusivo di apprezzare la prova e di ricostruire il quadro fattuale, se la motivazione impugnata non presenta vizi logici o contraddizioni evidenti. Il controllo di legittimità è limitato a verificare l'esistenza di un apparato argomentativo logico e coerente, senza poter riesaminare autonomamente gli elementi di fatto posti a fondamento della decisione. Pertanto, le doglianze dirette a una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito sono inammissibili in sede di legittimità, in quanto eccedono i limiti del sindacato di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandri - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. AMATORE Rober - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2018 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ROBERTO AMATORE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. LIGNOLA FERDINANDO;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Bari - in riforma della sente…

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