Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8192 del 25 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:8192PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, ai sensi dell'art. 483 c.p., sussiste quando l'imputato, in sede di dichiarazione sostitutiva di atto notorio, attesti falsamente di non avere subito condanne penali, in quanto tale dichiarazione viene equiparata ad un atto pubblico destinato a provare la verità del suo contenuto, ivi compresa l'inesistenza di condanne in capo al dichiarante. A tal fine, è sufficiente il dolo generico, ossia la volontarietà e consapevolezza della falsa attestazione, non essendo necessaria la prova di un dolo specifico. Pertanto, l'imputato non può invocare l'errore sul fatto per il mancato possesso dei requisiti morali richiesti dalla legge, qualora le norme giuridiche richiamate nel modulo sottoscritto lo obbligassero a dichiarare il vero, essendo i reati ostativi elencati in maniera chiara e tassativa nella disposizione espressamente richiamata. L'imputato, prima di rendere la dichiarazione, avrebbe dovuto verificare se le condanne penali da lui riportate, di cui non poteva non essere consapevole, rientrassero tra quelle previste dalla legge come ostative all'esercizio dell'attività commerciale. La motivazione che escluda la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato sulla base della mancata chiarezza del modulo prestampato, in presenza di una normativa di chiaro e tassativo contenuto, deve ritenersi affetta da manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI MILANO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/06/2018 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LORI PERLA che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio;
il difensore presente chiede l'inammissibilita&…

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