Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25829 del 30 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25829PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata si configura quando, con la minaccia di un male ingiusto, si costringe taluno a consegnare una somma di denaro o altra utilità, in misura sproporzionata rispetto all'entità della prestazione lavorativa effettuata o del servizio reso. La gravità indiziaria del reato può essere desunta dalle concordi dichiarazioni delle persone offese, corroborate da elementi di riscontro oggettivi, come il rinvenimento di fatture o altri documenti comprovanti la pretesa economica avanzata. Il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dalle modalità dell'azione delittuosa, indicative della non occasionalità e della sistematicità della condotta. Le giustificazioni fornite dall'indagato, anche se volte a negare il proprio coinvolgimento, non sono sufficienti a escludere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, qualora vi siano altri elementi probatori che ne confermino il ruolo nella vicenda. In tali casi, la misura cautelare della custodia in carcere risulta adeguatamente motivata, in ragione della gravità del reato e del concreto pericolo di reiterazione della condotta criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. VA. AR. N. IL (OMESSO);

2) RA. CH. JO. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 535/2011 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 01/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. MURA Antonio, per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. MANCA Piergiorgio che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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