Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26213 del 14 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26213PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La legittima difesa e l'attenuante della provocazione non possono essere riconosciute quando l'imputato, pur avendo subito un'iniziale aggressione, continua a colpire la vittima anche dopo che la necessità di reagire è venuta meno, e non risulta provato uno stato di ira della vittima tale da giustificare la reazione sproporzionata dell'imputato. Inoltre, il giudice di merito può legittimamente ritenere prevalenti le esigenze di prevenzione generale e di proporzionalità della pena rispetto alle attenuanti generiche, in considerazione della gravità delle lesioni cagionate e del precedente specifico dell'imputato, motivando adeguatamente tale valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 14/03/2012 della Corte d'Appello dell'Aquila;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenza impugnata, in parziale riforma della sentenza del…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.