Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2959 del 2012

ECLI:IT:TARNA:2012:2959SENT

Massima

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Il rilascio di una concessione edilizia in sanatoria, intervenuto successivamente alla presentazione del ricorso, determina la cessazione della materia del contendere, rendendo il ricorso improcedibile. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse del ricorrente, a seguito del sopravvenuto rilascio del titolo edilizio richiesto, comporta l'improcedibilità del ricorso, in quanto non sussiste più l'utilità pratica della pronuncia giurisdizionale. La massima giuridica che può essere formulata è la seguente: Il rilascio di una concessione edilizia in sanatoria, intervenuto successivamente alla presentazione del ricorso, determina la cessazione della materia del contendere, rendendo il ricorso improcedibile, in quanto il venir meno dell'interesse del ricorrente, a seguito del sopravvenuto rilascio del titolo edilizio richiesto, comporta l'inutilità pratica della pronuncia giurisdizionale. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che, in tali casi, il giudice amministrativo deve dichiarare l'improcedibilità del ricorso, in applicazione degli artt. 35, comma 1, lettera c), e 85, comma 9, del Codice del processo amministrativo, che prevedono l'improcedibilità del ricorso quando sopravvenga la carenza di interesse del ricorrente. Tale principio si fonda sulla natura strumentale del processo amministrativo, volto alla tutela di un interesse sostanziale del ricorrente, che viene meno quando il bene della vita richiesto sia stato comunque conseguito, ancorché in un momento successivo all'instaurazione del giudizio. La declaratoria di improcedibilità del ricorso, in tali ipotesi, rappresenta l'applicazione del principio di economia processuale, in base al quale il giudice non deve pronunciarsi su questioni divenute prive di utilità pratica per il ricorrente. Inoltre, la compensazione delle spese di lite tra le parti, disposta dal giudice nella sentenza, costituisce un ulteriore corollario del principio di ragionevole durata del processo e di proporzionalità dell'azione giurisdizionale, in quanto evita l'ulteriore aggravio economico per il ricorrente a fronte di una pronuncia che, pur non entrando nel merito della controversia, ne dichiara l'improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

N. 08797/1997
REG.RIC.

N. 02959/2012 REG.PROV.COLL.

N. 08797/1997 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8797 del 1997, proposto da:
Falabella Stamira, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), presso il cui studio in Napoli, via Tino di Camaino, 6, è elettivamente domiciliato;

contro

Il Comune di Pozzuoli, in persona del sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), domiciliato, ex art. 25 c.p.a., in Napoli, presso la Segretaria del T.A.R.;

per l'annullamento

dell’ordinanza di demolizione n. 47/97;

dell’ordinanza di sospensione dei lavori n. 36/97;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del C…

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