Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27377 del 10 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:27377PEN

Massima

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Il giudice della prevenzione, nel valutare la pericolosità sociale del proposto, è tenuto a svolgere un autonomo e approfondito esame dei precedenti penali e degli altri elementi acquisiti nel procedimento, senza limitarsi a un mero richiamo degli stessi, al fine di accertare la sussistenza attuale dei requisiti di legge per l'applicazione della misura di prevenzione, anche quando il proposto si trovi in stato di detenzione. Tale valutazione deve essere adeguatamente motivata, non essendo sufficiente una motivazione meramente apparente o inesistente. Inoltre, il decorso di un apprezzabile periodo di tempo dall'ultimo fatto delittuoso non è di per sé idoneo a escludere la persistenza della pericolosità sociale, dovendo il giudice verificare in concreto la sussistenza di tale requisito, anche alla luce di eventuali episodi successivi che possano incidere sulla valutazione della pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

composta da

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. AIELLI Lucia - Relatore

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. MINUTILLO TURTUR Marzia - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
Sul ricorso proposto da
Al.Sa. nato a S (R) il (omissis)
avverso il decreto della Corte di Appello di Reggio Calabria del 12/12/2023;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis))
lette le conclusioni del ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto in data 14/9/2022, il Tribunale di Reggio Calabria disponeva nei confronti di Al.Sa., l'applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenz…

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