Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34848 del 30 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:34848PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza delittuosa, in assenza di una plausibile giustificazione circa la sua origine, integra il dolo di ricettazione, anche nella forma eventuale, in quanto sintomatico della volontà di occultare la provenienza illecita del bene. L'onere di fornire una attendibile spiegazione dell'origine del possesso grava sull'imputato, il quale non è tenuto a provare la legittimità della provenienza, ma solo ad allegare elementi che possano costituire un tema di prova, da valutarsi dal giudice secondo i principi del libero convincimento. La mera negligenza o la semplice mancanza di diligenza nell'accertare la provenienza del bene non è sufficiente a configurare il reato di ricettazione, essendo necessaria la consapevole accettazione del rischio che il bene fosse di illecita provenienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefa - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/10/2018 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FILIPPINI STEFANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PERELLI SIMONE, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

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