Il rapporto di lavoro instaurato tra il medico dirigente e l'azienda sanitaria locale rientra nella giurisdizione del giudice ordinario in funzione del lavoro, anche quando la controversia abbia ad oggetto la legittimità di atti organizzativi o provvedimenti adottati dalla pubblica amministrazione sanitaria, atteso che, una volta costituito il rapporto di lavoro, le relative controversie attengono ai diritti soggettivi del professionista, la cui tutela spetta al giudice ordinario, il quale può eventualmente disapplicare gli atti amministrativi illegittimi. Ciò in quanto, ai sensi dell'art. 3 del d.lgs. n. 502/1992, le controversie relative ai rapporti di lavoro del personale del Servizio sanitario nazionale, ivi compreso il personale dirigenziale, rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario in funzione del lavoro, senza che rilevi la natura dell'atto impugnato, essendo sufficiente che la controversia abbia ad oggetto diritti soggettivi del lavoratore, come nel caso di mancato conferimento di un incarico dirigenziale. Pertanto, il giudice amministrativo è privo di giurisdizione a conoscere di tali controversie, le quali devono essere proposte dinanzi al giudice ordinario competente per territorio.