Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6875 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:6875SENT

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso agli impianti sportivi (c.d. DASPO) costituisce una misura di prevenzione atipica applicabile a categorie di persone che versino in situazioni sintomatiche della loro pericolosità per l'ordine e la sicurezza pubblica, non in generale, ma con riferimento ai luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive, desumibili dalle circostanze di tempo e di luogo inerenti i fatti e gli eventi posti a base della misura, dalla condotta tenuta dall'interessato nella circostanza, e da altri elementi oggettivi. Il potere interdittivo attribuito al Questore ai sensi dell'art. 6, comma 1, della legge n. 401 del 1989 è connotato da un'elevata discrezionalità, in considerazione delle finalità di pubblica sicurezza cui è diretto, in vista della tutela dell'ordine pubblico, non soltanto in caso di accertata lesione, ma anche in via preventiva ed in caso di pericolo anche soltanto potenziale di lesione. Tuttavia, proprio perché la misura del divieto di accesso agli impianti sportivi ha funzione di prevenzione e di precauzione per fini di polizia, è necessario che il giudizio di inaffidabilità del soggetto, alla base dell'adozione del provvedimento, si basi su comportamenti concreti ed attuali del destinatario, dai quali possano desumersi talune delle ipotesi previste dalla legge come indice di pericolosità per la sicurezza e la moralità pubblica. Il carattere discrezionale del potere esercitato dall'Amministrazione non significa che il DASPO, in quanto specie del più ampio genus dei provvedimenti amministrativi, non possa formare oggetto di un vaglio di legittimità che comporta, tra l'altro, la verifica della sua conformità al criterio di proporzionalità che impinge la comparazione fra il fatto come in concreto verificatosi e l'afflittività della misura per il soggetto. In particolare, la durata temporale e l'estensione territoriale del divieto devono essere adeguatamente motivate e proporzionate alla condotta che ha determinato l'esercizio discrezionale preventivo tipico del provvedimento in esame.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/04/2024

N. 06875/2024 REG.PROV.COLL.

N. 07844/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7844 del 2023, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Nicolò Tartaglia n. 3;

contro

Ministero dell'Interno e Questura di Roma, in persona dei rispettivi legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso cui domiciliano
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

per l'annullamento

del provvedimento del Questore di Roma n.-OMISSIS- (c.d. DASPO) e di ogni altro a…

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