Il ritardo nella presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno da parte dello straniero non costituisce di per sé motivo legittimo di diniego, purché la domanda sia presentata prima che sia disposta l'espulsione ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. n. 286/1998. L'Amministrazione è comunque tenuta a esaminare la domanda tardiva al fine di verificare la sussistenza delle condizioni per il rinnovo, salvo il caso in cui sia già stata disposta l'espulsione dello straniero. Il termine di sessanta giorni previsto dall'art. 5, comma 4, del d.lgs. n. 286/1998 per la presentazione della domanda di rinnovo non ha carattere perentorio, ma la tardività della presentazione può comunque costituire causa di espulsione ai sensi dell'art. 13, comma 2, lett. b), dello stesso decreto legislativo, qualora il permesso di soggiorno sia scaduto da oltre sessanta giorni. Pertanto, l'Amministrazione non può negare il rinnovo del permesso di soggiorno per il solo fatto che la domanda sia stata presentata oltre il termine di sessanta giorni, a meno che non sia già stata disposta l'espulsione dello straniero.