La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il provvedimento di approvazione della graduatoria per l'assegnazione dei lotti di edilizia residenziale pubblica, pur essendo connesso alla procedura di attuazione del piano di zona, ne è logicamente e funzionalmente autonomo, sicché la relativa controversia non rientra nell'ambito di applicazione dell'art. 23-bis della legge n. 1034 del 1971, che prevede termini acceleratori per le impugnazioni relative alle procedure di aggiudicazione, affidamento ed esecuzione di opere pubbliche o di pubblica utilità. Pertanto, l'erronea declaratoria di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse non comporta l'annullamento della sentenza con rinvio al giudice di primo grado, ma l'esame diretto nel merito delle censure proposte in appello. Inoltre, l'eventuale accoglimento, anche parziale, del ricorso avverso la graduatoria definitiva è astrattamente idoneo a modificare l'ordine della stessa, sicché il contraddittorio deve essere integrato nei confronti di tutte le società cooperative che precedono in graduatoria la ricorrente.