Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18873 del 14 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:18873PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di prescrizione, ai reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019 si applica, per il principio di retroattività della norma penale più favorevole, la disciplina prevista dalla legge 5 dicembre 2005, n. 251, che non prevedeva la causa di sospensione del corso della prescrizione durante il tempo di celebrazione del giudizio di appello e di cassazione, introdotta all'art. 159, comma secondo, cod. pen. dal disposto di cui all'art. 1, comma 11, lett. b), legge 23 giugno 2017, n. 103 e, poi, esplicitamente abrogata dall'art. 2, comma 1, lett. a), della legge 27 settembre 2021, n. 134, con conseguente "reviviscenza" del regime prescrizionale antecedente. (In motivazione, la Corte ha precisato che l'enunciato principio non è contraddetto dalla coeva introduzione della causa di improcedibilità per superamento dei termini massimi di durata del processo di cui all'art. 344-bis, cod. proc. pen., valevole per i soli reati commessi dopo l'1 gennaio 2020).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. GENTILI Andrea - Presidente

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Relatore

Dott. MAGRO M. Beatrice - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ca.Lu., nato a P il (Omissis)
avverso la sentenza del 22/05/2023 della Corte d'appello de L'Aquila visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 22 maggio 2023, la Corte d'appello de L'Aquila ha confermato la sentenza del 15 novembre 2021, con la quale il Tribunale di Chieti aveva cond…

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