Il Comune, nell'esercizio del proprio potere di pianificazione urbanistica, può adottare varianti al piano regolatore generale per ampliare e completare le aree destinate ad insediamenti produttivi, anche mediante la reiterazione di vincoli preordinati all'esproprio sulle aree già interessate da precedenti piani per insediamenti produttivi, purché tale scelta sia adeguatamente motivata in relazione alle esigenze di sviluppo economico-produttivo del territorio e alla necessità di soddisfare le richieste di nuovi insediamenti, senza che sia necessaria la comunicazione di avvio del procedimento ai proprietari delle aree interessate quando la variante non abbia carattere limitato ad una determinata area o finalizzata alla realizzazione di una singola opera pubblica. L'approvazione definitiva della variante, anche con modifiche rispetto alla versione adottata, non richiede una nuova adozione e pubblicazione, salvo che le modifiche non comportino uno stravolgimento dell'impianto complessivo dello strumento urbanistico. La determinazione dell'indennità per la reiterazione del vincolo espropriativo rientra nella giurisdizione del giudice ordinario.