Il reato di cui all'art. 517 c.p. (vendita di prodotti industriali con segni mendaci) si configura quando un soggetto mette in vendita o in circolazione opere dell'ingegno o prodotti industriali con nomi, marchi o segni distintivi non contraffatti ma comunque idonei ad ingannare il pubblico sulla derivazione del prodotto, turbando così l'ordine economico. A differenza del reato di cui all'art. 517-ter c.p. (fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale), non è necessaria la condotta di contraffazione, essendo sufficiente una semplice imitazione del marchio o segno distintivo purché idonea a trarre in inganno i consumatori. Inoltre, per l'integrazione del reato ex art. 517 c.p. non rileva la finalità perseguita dall'agente, essendo sufficiente la mera consapevolezza della mendacità dei segni distintivi apposti. Tuttavia, ai fini della configurabilità dell'elemento soggettivo, è necessario accertare se l'apposizione del marchio "mendace" sia stata una iniziativa unilaterale del fornitore o se l'imputato ne fosse a conoscenza e l'abbia in qualche modo avallata.