Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23788 del 21 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23788PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione mafiosa di cui all'art. 416-bis c.p. può assumere forme e contenuti diversi, purché vi sia un apprezzabile e concreto contributo causale, eziologicamente orientato al rafforzamento dell'organizzazione criminale. La gravità indiziaria di tale partecipazione può essere desunta da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, anche se non prive di riscontri individualizzanti, nonché da intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di osservazione e videoriprese, che dimostrino il mantenimento di stretti contatti tra l'indagato e gli esponenti di vertice del sodalizio, anche dopo periodi di detenzione, la sua attivazione per assistere familiari di altri affiliati arrestati, la sua partecipazione a riunioni e incontri tra capi e membri dell'organizzazione, nonché il suo coinvolgimento in episodi estorsivi e di traffico di stupefacenti riconducibili all'attività del gruppo mafioso. Tali elementi, unitamente alla presunzione di pericolosità sociale prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in assenza di specifici elementi positivi che dimostrino la rescissione di ogni legame con l'ambiente mafioso di appartenenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. GA. , N. IL (OMESSO);

3) PA. OR. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1750/2009 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 12/11/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto.

udito il difensore avv. Viscuso M., e Pace S., in sost. avv. Caltabiano.

FATTO E DIRITTO

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